La cervicobrachialgia

La cervicobrachialgia

OSTEOPATIA E #STRETTO TORACICO

La #Sindrome dello Stretto Toracico è causata da un #conflitto neuro-vascolare all’interno dello stretto toracico – un tunnel anatomico che funge da passaggio tra torace, collo e arti superiori. Le strutture che attraversano lo stretto toracico sono l’arteria e la vena succlavia, il plesso brachiale e il dotto toracico. I sintomi possono derivare dall’#occlusione di una qualsiasi o di tutte le strutture.

tunnel carpale

Tipi di sindrome dello stretto toracico:

– neurogena: Come suggerisce il nome, questo tipo è dovuto alla #compressione dei nervi che compongono il plesso brachiale. Diciannove su venti persone affette da STS hanno la forma neurogena, che a volte può essere così grave da causare atrofia nel muscolo del palmo della mano, alla base del pollice. Tuttavia, prima che l’atrofia prenda atto, la maggior parte delle persone con sindrome dello stretto toracico #neurogena si lamentano di #intorpidimento e/o formicolio alla mano e alle dita; è frequente anche la debolezza nella presa. Tutto ciò è spesso associato a dolore sordo o #indolenzimento al collo, spalla, braccio o nella zona sotto ascellare. Vi possono essere crampi muscolari dell’avambraccio e difficoltà con le abilità motorie.

– arteriosa: è causata dalla #compressione dell’Arteria succlavia, che corre sotto la clavicola; essa rappresenta solo il 5% dei casi. Le persone con il tipo sindrome dello stretto toracico #arteriosa tendono a lamentarsi di cambiamenti del colore della mano, cianosi, assenza di polso e braccio freddo al tatto.

– venosa: è causata dalla compressione della Vena succlavia, che corre sotto la clavicola. I segni specifici della sindrome dello stretto toracico #venosa sono: parestesia, formicolio, #pesantezza ed indolenzimento del braccio, edema della mano e delle dita e distensione delle vene superficiali della spalla e del tronco.

A determinare la compressione dei vasi sanguigni o dei nervi dello stretto toracico, può essere:

. difetto anatomico #congenito. Alcuni individui nascono con una costola in più (“costa cervicale”) o con una banda di tessuto fibroso che unisce, in modo anomalo, la colonna vertebrale alla prima costola cervicale. Questi due difetti anatomici congeniti (molto spesso anche ereditari) possono #ridurre lo spazio interno dello stretto toracico, a discapito dei vasi sanguigni e dei nervi che vi passano attraverso.

. #postura errata. Chi, per una postura sbagliata del corpo, soffre di spalle cadenti o mantiene la testa protesa in avanti, in maniera non naturale, tende a sviluppare con maggiore frequenza la sindrome dello stretto toracico.

. #trauma. Se interessano determinate zone del corpo, alcuni eventi traumatici possono #alterare l’anatomia interna dello stretto toracico e portare a una riduzione dello spazio entro cui risiedono l’arteria e la vena succlavia e il plesso brachiale.

Gli eventi traumatici che più spesso sono all’origine della sindrome dello stretto toracico sono gli #incidenti d’auto. Infatti, in tali frangenti, l’urto a cui è sottoposto l’incidentato agisce molto spesso proprio tra collo, clavicola e prima costola (colpo di frusta).

Sono molto “pericolosi” anche i traumi da caduta.

. attività #ripetitiva. Alcune attività lavorative o sportive inducono a ripetere lo stesso movimento tante volte al giorno. Ciò può comportare in tutte le sedi del corpo (quindi anche a livello dello stretto toracico) un’#usura dei tessuti ivi presenti, fino all’insorgenza di vere e proprie patologie.

Tra le attività/mansioni potenzialmente pericolose, rientrano l’uso prolungato del computer, lavorare in catena di montaggio, il sollevamento ripetuto di oggetti pesanti sopra la testa, il gioco del baseball o il nuoto.

. pressione a livello articolare, dovuta al sovrappeso/obesità. Un eccessivo peso corporeo può pregiudicare la buona salute delle articolazioni del corpo. Tutto ciò può ripercuotersi anche su alcune regioni anatomiche adiacenti, come lo stretto toracico.

Vari sono i #fattori che predispongono i pazienti a sviluppare la sts. Molti sono i pazienti che rispondono bene ad un #trattamento conservativo osteopatico, che dovrà essere calibrato su ogni paziente in funzione di ciò che si troverà a livello biomeccanico.

Gli #obiettivi principali del trattamento osteopatico sono quelli di #allentare la compressione biomeccanica sui nervi e sui vasi sanguigni nella zona dello stretto toracico e far #diminuire e controllare il più possibile il dolore e gli altri sintomi migliorando così la qualità della vita del paziente.

Spesso, se la prima costa si sposta verso l’alto o si fissa, può comprimere i nervi, le arterie o le vene adiacenti, causando intorpidimento, formicolio e/o dolore nel braccio. La muscolatura, come ad esempio gli scaleni anteriori, possono diventare ipertonici, premendo così anche loro su queste strutture sensibili che causano i sintomi della sindrome dello stretto toracico.

L’#Osteopata esaminerà e palperà la funzione e la mobilità della prima costa e la giunzione cervico-dorsale a livello vertebrale, per assicurarsi che abbiano una #biomeccanica corretta. In più, l’Osteopata valuterà l’intero assetto posturale del paziente, per ricercare #disfunzioni osteopatiche in altri distretti anche lontani dallo stretto toracico, ma che possono influenzarlo.

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